Eupolybothrus (Propolybothrus) dolops, Zapparoli M., 1998
publication ID |
Zapparoli-1998-Eupolybothrus |
DOI |
https://doi.org/10.5281/zenodo.6280550 |
persistent identifier |
https://treatment.plazi.org/id/93C24BC6-5E16-2C64-1713-09235B3EAC1E |
treatment provided by |
Teodor |
scientific name |
Eupolybothrus (Propolybothrus) dolops |
status |
n. sp. |
Eupolybothrus (Propolybothrus) dolops View in CoL n. sp.
Eupolybothrus (Propolybothrus) werneri: Zapparoli, 1994 : 30 (pars).
Diagnosi. Un Eupolybothrus riferibile al sottogenere Propolybothrus , caratterizzato da corpo lungo 27.0-31.0 mm, colore castano- castano chiaro, antenne lunghe circa la metà del corpo, composte di 39-41 articoli, 1 + 13-15 ocelli, prosterno rettilineo con 7+7-10+10 denti piccoli e spalle piuttosto ampie, prefemore XV del maschio con un solco dorsale relativamente largo, lungo circa 4/5 dell’articolo e con una protuberanza distale di forma conica, posta tra la DaP e la DpP, fittamente coperta di corte setole, femore XV del maschio con larga depressione dorsale lungo tutto l’articolo. Margine posteriore dei TT. 1, 3, 5, 6, 10, 12 profondamente sinuati. La nuova specie è inoltre facilmente identificabile per i seguenti caratteri del maschio: capo piuttosto massiccio e con i margini degli angoli posteriori leggermente rivolti in su; coxosterno forcipulare provvisto di un evidente processo dorsolaterale sul femoroide; T. 1 notevolmente espanso lateralmente, che copre più o meno parzialmente le zampe del primo paio, e con angoli anteriori proiettati in avanti.
Loc. typ.: Grecia, nom. Trikala, dintorni Stournaraìika.
Materiale esaminato. Holotypus: ♂, Grecia, nom. Trikala, colle dopo Stournaraiika , m 1370, 19.VI.1993 / 12.VI.1994, P.M. Giachino & D. Vailati leg. ( MRSNT) . Paratypi: 2 ♂♂, Grecia, nom. Trikala, sotto Passo Kataras , 1300-1500 m, 20.IV.1984, M. Zapparoli & A. Altieri leg. ( MZUR) ; 1 ♂, ibidem, 20.IV. 1984, P. Vigna Taglianti leg. ( MZUR) (mutilato delle zz. XV) ; 1 ♂, ibidem, 20.IV.1984, P. Vigna Tagliami leg. ( MCSNB) .
Altro materiale esaminato: 1 ♂ del quinto stadio PL, 1 ♂, 1 ♀, del quarto stadio PL, Grecia, nom. Trikala, sotto Passo Kataraes , 1300-1500 m, 20.IV.1984, M. Zapparoli & A. Altieri leg. ( MZUR) ; 1 ♀ del quinto stadio PL, ibidem, 20.IV. 1984, P. Vigna Tagliami leg. ( MZUR) .
Il materiale proveniente da Trikala, sotto Passo Kataräs, era stato attribuito a E. werneri in Zapparoli (1994).
Descrizione dell’holotypus. Maschio, lunghezza del corpo 31.0 mm, larghezza al T. 10 3.7 mm, colore castano.
Capo (fig. 1) piuttosto massiccio, subtriangolare, con punteggiatura rada ed evidente (sullo scudo cefalico), tegumento rugoso, largo mm 4.6 (distanza tra gli ocelli) o 5.0 (distanza tra gli angoli posteriori), lunghezza mm 3.2; margine posteriore rettilineo ma provvisto di una debole smarginatura mediana, margine degli angoli posteriori evidentemente rialzati; ispessimento del margine posteriore, interruzioni dei margini laterali, sutura trasversale e suo ramo posteriore molto evidenti; antenne lunghe mm 17.0, composte di 39 (sinistra) - 41 (destra) articoli, subquadrati e progressivamente più piccoli in senso prossimo-distale, l’ultimo articolo è lungo circa il doppio dell’articolo precedente; ocelli 1+4,4,4,3 (fig. 2), pigmentati, disposti su quattro file regolari, ocello principale di forma subellittica, grande quanto 3-4 ocelli secondari, ocello posterosuperiore di forma subcircolare, più grande degli ocelli secondari, tutti di forma circolare; organo di Tömösväry (fig. 2) più piccolo di un ocello secondario e posto a poca distanza, sotto agli ocelli; prosterno (fig. 3) con margine anteriore nettamente diritto, provvisto di 10+10 denti, piccoli, i 2-3 (asimmetrico, cfr. fig. 3) denti più esterni sono più distanziati tra loro di quanto non lo siano i denti più interni, le spalle sono asimmetriche: molto ampie sul lato destro, quasi assenti a sinistra, il porodonte è assente (mutilato?), femoroide delle forcipule provvisto dorsolateralmente di un tubercolo prossimale molto evidente, proiettato posteriormente e ben visibile osservando l’esemplare sia dorsalmente sia ventralmente (fig. 1).
Tergiti rugosi con punteggiatura rada ma evidente; T. 1 (fig. 1) di forma molto caratteristica, subtrapezioidale, largo mm 8.0, molto espanso verso l’esterno al punto da nascondere le zampe del primo paio fino al femore, con angoli anteriori arrotondati e leggermente proiettati in avanti, angoli posteriori molto smussati, margini laterali fortemente convergenti posteriormente, margine posteriore profondamente sinuato, i bordi dei margini laterali sono lievemente irregolari; il T. 2 è del tutto coperto dal T. 1; T. 3 più largo che lungo, con margini laterali arrotondati, angoli posteriori arrotondati, margine posteriore molto sinuato (fig. 8); T. 5 con margini laterali debolmente convergenti posteriormente, angoli posteriori arrotondati, margine posteriore molto sinuato (fig. 9); T. 7 con margini laterali subparalleli, angoli posteriori angolati, margine posteriore diritto; T. 8 con margini laterali convergenti posteriormente, angoli posteriori arrotondati, margine posteriore molto sinuato; T. 10 con margini laterali convergenti posteriormente, angoli posteriori poco arrotondati, margine posteriore incavato; T. 14 con margini laterali convergenti posteriormente, angoli posteriori angolati, margine posteriore nettamente sinuato; TT. 4, 6, 9, 11 e 13 con margini laterali arrotondati, angoli posteriori smussati, margine posteriore diritto, TT. 9, 11 e 13 senza prolungamenti triangolari agli angoli posteriori.
Gli SS. 10-14 sono fittamente rivestiti di corte setole, ad eccezione di due aree anterolaterali e di un’area trasversale posta al centro della parte posteriore dello sternite, pressoché glabre, più o meno continue tra loro e progressivamente più ampie procedendo dal S. 14 al S. 10. Negli SS. 7-9 un’area rivestita di corte setole è presente in corrispondenza degli angoli posteriori degli sterniti; tale area è progressivamente più ampia procedendo dal S. 7 al S. 9. Il rivestimento di setole è assente negli SS. 1-6 e 15, in cui le setole, più o meno della stessa lunghezza di quelle degli sterniti precedenti, sono assai rade.
Pori coxali in numero di 20, 22, 20, 26, 23, organizzati su 3-4 file longitudinali, irregolarmente disposte, il diametro dei pori disposti lungo il margine anteriore dell'area porosa è circa la metà di quello degli altri; le coxe 7-14 presentano, in posizione ventroanteriore, un rivestimento di corte setole confrontabile per estensione, densità e lunghezza delle setole con quello degli sterniti corrispondenti. Spinulazione delle zampe in tab. 1. Zampe XIV lunghe mm 9.0 senza particolari modificazioni; pori ghiandolari presenti sul lato interno di tutti gli articoli, più radi nel prefemore. Zampe XV lunghe mm 15.0, prefemore (fig. 4) dorsalmente caratterizzato da un ampio solco lungo circa 4/5 dell’articolo, leggermente più largo alla estremità distale, e una protuberanza di forma cilindroconica, posta tra la DaP e la DpP, fittamente coperta di corte setole, tale protuberanza presenta al suo vertice la spina DmP la quale è però assai poco sviluppata (vestigiale?) e presente solo sul prefemore sinistro; femore (fig. 4) con una depressione dorsale longitudinale assai larga e lunga quasi quanto l’articolo stesso; pori ghiandolari presenti sulla faccia interna di tutti gli articoli tranne il prefemore; setole sparse sono disposte sui lati esterno ed interno di prefemore e femore, tibia, tarso e metatarso ne sono invece compietamente sprovvisti (perse?); unghia terminale semplice.
Primo sternite genitale rivestito di 35-40 lunghe setole su ciascun lato, secondo sternite genitale senza setole; gonopodi biarticolati, corti e piuttosto larghi, provvisti di 7-8 lunghe setole sul primo articolo e di 6 setole all’apice del secondo.
Descrizione dei paratypi e variabilità. I paratypi differiscono dall’holotypus per i seguenti caratteri: colore castano chiaro, lunghezza del corpo mm 26.0-27.0, capo largo mm 3.5-3.7 e lungo mm 3.0-3.2, antenne lunghe mm 14.0-17.0, composte di 39-40 articoli, ocelli 1+4,4,3,2, denti del prosterno (fig. 13) 6+7, 7+7, il porodonte è evidente, setiforme, relativamente distante dal dente più esterno. T. 1 largo mm 5.0-6.0, sostanzialmente come nell’holotypus, benché meno espanso e con bordi dei margini laterali più regolari. TT. 3 e 5 come in figg. 10 e 11. Pori coxali in numero di 18-23, 19-25, 23-26, 19-20; spinulazione delle zampe in tab. 2; zampe XIV lunghe mm 8.0-9.0, zampe XV lunghe mm 10.0-12.0. Primo sternite genitale maschile rivestito di circa 40 setole lunghe su ciascun lato, gonopodi provvisti di 6-7 lunghe setole sul primo articolo e di 3-4 all’apice del secondo.
Descrizione degli immaturi. Il rimanente materiale esaminato si compone di quattro esemplari immaturi attribuibili, per confronto con la descrizione degli stadi postlarvali di Eupolybothrus grossipes C.L. Koch, 1847 fornita da Eason (1970), al quarto ed al quinto stadio postlarvale. La descrizione di entrambi gli stadi viene di seguito riportata.
Quarto stadio postlarvale. Lunghezza del corpo mm 15.0; antenne di 40 articoli; ocelli 1+3,2,1, 1+3,2,2, 1+3,3,2, o 1+3,3,3, pigmentati; denti del prosterno 4+4, 5+5, distanziati tra loro, spalle ampie, femoroide delle forcipule del maschio senza tubercolo prossimale dorsolaterale; tergiti rugosi, T.l del maschio come nell’adulto ma non espanso lateralmente; SS. 12-15 con poche setole sparse lungo i margini laterali e posteriore; pori coxali 4-5 su ciascuna delle coxe 12-15, il diametro del poro più esterno è circa il doppio di quello degli altri pori; zampe XV con pori ghiandolari su tutti i lati di femore, tibia, tarso e metatarso, assenti sul prefemore; setole generali delle zampe XIV e XV come nell’adulto ma quelle su tibia, tarso e metatarso sono più lunghe, quelle del metatarso sono lunghe circa due terzi del diametro dell’articolo; setole seriate come nell’adulto tranne che nel tarso XIV dove sono disposte solo lungo la metà distale; prefemore e femore delle zampe XV del maschio senza caratteri sessuali secondari evidenti; spinulazione delle zampe XIV, D: a, -, amp, p, p, V: am, m, amp, amp, am, spinulazione delle zampe XV, D: a, -, amp, p, -, V: am, m, amp, am, -; sternite genitale del maschio provvisto di quattro setole su ciascun lato, articolo basale del gonopodio lungo quanto quello distale; gonopodi femminili sviluppati ma con segmentazione non apparente, provvisti di 1 + 1 cortissimi speroni e di unghia appena evidente.
Quinto stadio postlarvale. Lunghezza del corpo mm 19.0-21.0, antenne di 39-42 articoli, ocelli 1+4,4,2,2, 1+4,4,3,2, denti del prosterno 5+5-6+6 progressivamente più distanziati tra loro procedendo verso il lato esterno, spalle molto ampie, femoroide delle forcipule del maschio senza tubercolo prossimale dorsolaterale; tergiti come nell’adulto, il T. 1 del maschio si presenta debolmente espanso lateralmente ma non copre le zampe del primo paio come nell’adulto; SS. 10-14 con campo (fitto) di corte setole presso gli angoli posteriori, procedendo dal S. 10 al S. 14 i campi sono progressivamente più ampi e tendono a fondersi lungo il margine posteriore degli SS. 12-14, un campo di corte setole relativamente più rade è anche presente nell’area mediana degli SS. 13 e 14; pori coxali 11-17 sulle coxe 12-15, disposti su tre file irregolari, il diametro dei pori della fila anteriore è assai più piccolo di quello degli altri pori; spinulazione delle zampe come nell’adulto; setole generali delle zampe XIV e XV come nell’adulto, zampe XV del maschio mutilate; margine posteriore dello sternite genitale del maschio rettilineo, con circa 15 setole su ciascun lato, gonopodi non visibili; gonopodi femminili con unghia non dentellata, ben sviluppata e con 2+2 speroni disuguali anch’essi ben sviluppati.
Derivatio nominis. Dal nome di un antico e potente popolo del Pindo, i Dolopi, abitatori della Dolopia, appellativo storico dell’area in cui si trova la località tipica della nuova specie.
Distribuzione e note ecologiche. Eupolybothrus dolops n. sp. è fino ad ora noto solo per due stazioni del Pindo, presso il Passo Kataràs e presso il villaggio di Stournaraiika, poste a quote comprese tra i 1300 e i 1500 m s.l.m. L’holotypus di Eupolybothrus dolops n. sp. è stato raccolto (P.M. Giachino e D. Vailati com. pers.) mediante trappole in Ambiente Sotterraneo Superficiale, innescate con formaggio e poste in opera per circa un anno, in un sito sul lato destro della strada che unisce i villaggi di Stournaraiika e Mesohóra, poco dopo il colle. La copertura arborea del sito è essenzialmente rappresentata da Fagus sylvatica Linne che, nelle zone più esposte, si accompàgna ad Abies cephalonica : Loudon. La valle relativa al sito di raccolta è impostata in senso Est-Ovest, mentre il punto esatto di raccolta ha una esposizione a Ovest. Il substrato litico è calcareo, costituito da grandi lastre inframmezzate da abbondante argilla rossa. Nella stessa località, con lo stesso metodo, sono stati raccolti anche i Chilopodi Litobiomorfi Eupolybothrus litoralis (C.L. Koch, 1867) e Pleurolithobius patriarchalis (Berlese, 1894). I materiali provenienti dalla località "sotto Passo Kataräs” sono stati invece raccolti a vista, sotto pietre, in ambiente di faggeta, su substrato calcareo. Nella stessa area sono state raccolte anche le seguenti specie di Chilopodi (cfr. Zapparoli 1994): Eupolybothrus caesar (Verhoeff, 1899), E. litoralis (L. Koch, 1867), Lithobius brignolii (Matic, 1970), L. crassipes (L. Koch, 1862), L. erythrocephalus C.L. Koch , 1847, L. lucifugus L. Koch, 1862, L. mutabilis L. Koch , 1862, L. muticus C.L. Koch , 1847, Cryptops anomalans Newport , 1844, Himantarium gabrielis ( Linné, 1758), Henia devia C.L. Koch , 1847, H. illyrica (Meinert, 1870) , Clinopodes flavidus C.L. Koch , 1847, Pleurogeophilus mediterraneus (Meinert, 1870) .
Discussione. E. dolops n. sp. è certamente affine a E. werneri , l’unica altra specie greca sino ad oggi sicuramente attribuibile a Eupolybothrus (Propolybothrus) . Il maschio adulto della nuova specie si distingue da quello di E. werneri per i seguenti caratteri. T. 1 inconfondibilmente allargato lateralmente e molto sinuato lungo il margine posteriore in E. dolops n. sp., subrettangolare e con margine posteriore pressoché diritto in E. werneri (cfr. figg. 1-5); femoroide delle forcipule con un processo dorsolaterale molto evidente in E. dolops n. sp. assente in E. werneri (cfr. figg. 1 e 5); prosterno con margine anteriore più diritto e prominente e spalle generalmente più ampie in E. dolops n. sp. rispetto a E. werneri (cfr. figg. 12 e 13); zampe XIV e XV più snelle e slanciate in E. dolops n. sp. che in E. werneri , in particolare il prefemore e il femore XV (cfr. fig. 4 e Zapparoli 1984: fig. 4); nel prefemore e nel femore XV di entrambe le specie è stato misurato il rapporto lunghezza/larghezza: prefemore XV = 1.95-2.41 in E. dolops n. sp. contro 1.78-1.88 in E. werneri , femore XV = 3.23-3.80 in E. dolops n. sp. contro 2.33-2.93 in E. werneri ; in E. dolops n. sp. la tibia XV presenta un diametro costante lungo tutta la sua lunghezza, mentre in E. werneri essa è leggermente rigonfia nel suo terzo prossimale. In E. dolops n. sp. entrambi i sessi presentano i tergiti e la capsula cefalica meno mgosi e il margine posteriore dei TT. 3, 5, 8, 10 e 12 è molto più sinuato che in E. werneri (figg. 5-11).
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MZUR |
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No known copyright restrictions apply. See Agosti, D., Egloff, W., 2009. Taxonomic information exchange and copyright: the Plazi approach. BMC Research Notes 2009, 2:53 for further explanation.
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