Aphthona sicelidis Weise, 1888
publication ID |
https://doi.org/ 10.4081/nhs.2015.233 |
persistent identifier |
https://treatment.plazi.org/id/03D2B36E-FFFA-FFF7-FCD2-FF48FA18EF9D |
treatment provided by |
Felipe |
scientific name |
Aphthona sicelidis Weise, 1888 |
status |
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Aphthona sicelidis Weise, 1888
Corotipo: Mediterraneo (MED).
La specie, descritta di Sicilia, è citata anche di Francia meridionale, Liguria, Umbria, Toscana, Calabria ( Heikertinger, 1912; 1944; Porta, 1934; Biondi, 1990; Doguet, 1994). Il Parco del Curone, primo dato lombardo, rappresenta il limite nord dell’areale ( Fig. 4 View Fig ). Ciò è indice del carattere mediterraneo del biotopo dei prati magri. Nelle collezioni del Museo Civico di Storia Naturale di Milano sono conservati anche esemplari lombardi dell’Oltrepò pavese (Lago di Trebecco) e di Puglia.
Habitat: la specie è stata rinvenuta su praterie terrazzate semiaride nelle stazioni di Perego, Rovagnate e Vertaggera da aprile ad ottobre, per un totale di 27 esemplari.
Piante ospiti: Euphorbia ( Heikertinger, 1944) .
Aphthona sicelidis , descritta da Weise come specie distinta, è stata successivamente trattata da Heikertinger come sottospecie di A. bonvouloiri All. , e come tale è rimasta fino a tempi recenti (1998), quando Konstantinov, dopo averne fissato il Lectotypus su una ♀ conservata presso il Museo di Storia Naturale di Budapest , ha ritenuto opportuno riabilitarla .
Incomprensibilmente Konstantinov, senza aver esaminato alcun ♂ di A. sicelidis , ne limita l’areale alla sola Sicilia, mentre cita genericamente di “ Italia ” A. bonvouloiri . In realtà A. bonvouloiri è diffusa solo nel Mediterraneo orientale, mentre i numerosi individui dell’Italia peninsulare che ho potuto esaminare non differiscono sostanzialmente da quelli siciliani.
Come aveva osservato Heikertinger, che nel 1912 ne de- scrisse l’aberrazione obscuripes, in A. sicelidis le zampe hanno una colorazione molto variabile; al contrario in A. bonvouloiri sono costantemente chiare (ad eccezione dei femori posteriori che possono essere più o meno oscurati), in quanto la forma con zampe picee, che le era stata attribuita, è stata recentemente descritta da Fritzlar (2001) come Aphthona bergeali .
A. sicelidis e A. bonvouloiri possono essere separate soprattutto in base ai seguenti caratteri
1. edeago in visione ventrale non o poco percettibilmente ristretto a metà della sua lunghezza, in visione laterale sensibilmente sinuato distalmente( Fig.5a; v View Fig .anche Konstantinov, 1998: fig. 504; Fritzlar, 2001: tav.2, Fig. 3 View Fig a-c). Parte basale della spermateca sensibilmente ristretta verso il ductus ( Fig. 6i, l; v View Fig . anche Konstantinov, 1998: fig. 206; Fritzlar, 2001: tav. 1, Fig. 3f View Fig ). Rami apicali dello spiculum sottili, debolmente allargati distalmente ( Fig. 6d; v View Fig . anche Konstantinov, 1998: fig. 405; Fritzlar, 2001: tav. 2, Fig. 3d View Fig ) ………………….. A. bonvouloiri Allard
1’. edeago in visione ventrale debolmente ma visibilmente ristretto circa a metà della sua lunghezza, in visione laterale non o molto debolmente sinuato distalmente ( Fig. 5b; v View Fig . anche Doguet, 1994: fig. 73a; Fritzlar, 2001: tav.2, Fig. 4 View Fig a-c). Spermateca generalmente più piccola. Parte basale della spermateca subcilindrica, in genere leggermente reniforme ( Fig. 6 View Fig e-h; v. anche Konstantinov, 1998 : fig. 279; Fritzlar, 2001: tav.1, Figg. 4f’, 4f”). Rami apicali dello spiculum più o meno dilatati ( Fig. 6 View Fig a-c; v. anche Konstantinov, 1998 : fig. 477; Fritzlar, 2001: tav. 2, Fig. 4d View Fig ). ……………………. A. sicelidis Weise
No known copyright restrictions apply. See Agosti, D., Egloff, W., 2009. Taxonomic information exchange and copyright: the Plazi approach. BMC Research Notes 2009, 2:53 for further explanation.