Fissuria sp.

Bodon, Marco & Cianfanelli, Simone, 2022, Nuovi idrobiidi freatobi e stigobi dell’Appennino Settentrionale in Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna (Gastropoda: Caenogastropoda: Hydrobiidae), Natural History Sciences 9 (1), pp. 17-50 : 24-27

publication ID

https://doi.org/ 10.4081/nhs.2022.547

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https://treatment.plazi.org/id/572B8E15-3E26-FFD0-FFE0-3867FBF9CC95

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Felipe

scientific name

Fissuria sp.
status

 

Fissuria sp. , Bodon et al., 1995: 27, 55. Fissuria sp. , Bodon et al., 2005: CD-ROM. Fissuria sp. , Bodon et al., 2007: CD-ROM.

Diagnosi: conchiglia molto piccola, valvatoide, globosa, a spira moderatamente elevata, con apertura ampia e ombelico moderatamente aperto. Apparato genitale maschile con pene caratterizzato da due lobi ghiandolari, brevemente peduncolati, il basale proiettato esternamente, il distale proiettato internamente; deferente prossimo al fianco destro. Apparato genitale femminile caratterizzato da due ricettacoli del seme, il prossimale meno sviluppato del distale, e da una borsa copulatrice ben sviluppata, con canale antero-superiore o anteriore. Radula con dente centrale munito di due cuspidi basali per parte.

Conchiglia (Figg. 9 B, D, F, 14, 15 A, B,): molto piccola, valvatoide, cerea e trasparente se fresca, formata da 2 3/4 - 3 1/2 giri convessi, a crescita rapida. Spira moderatamente elevata; ultimo giro molto ampio. Suture abbastanza profonde. Apertura molto ampia, ovale, prosoclina; peristoma continuo, generalmente in contatto con la parete dell’ultimo giro, poco ispessito e appena riflesso sul bordo columellare, con margine esterno non sinuoso. Ombelico moderatamente aperto, 1/4-1/5 del diametro maggiore della conchiglia. Superficie della protoconca con microscultura malleata; superficie della teleoconca a tratti un po’ malleata, a tratti piuttosto liscia, solcata da esili strie di accrescimento.

Dimensioni ( Tab. 2): altezza della conchiglia: 0,74- 1,94 mm; diametro maggiore della conchiglia: 1,05-2,04 mm; altezza (diametro maggiore) dell’apertura: 0,60- 1,14 mm; diametro (diametro minore) dell’apertura: 0,50-0,96 mm.

Opercolo (Figg. 9 D, 17 D): corneo, paucispirale, di colore giallastro pallido e giallo-arancio al centro, leggermente concavo, sottile, con nucleo privo di strutture opercolari.

Corpo (Figg. 9 B, D, F, 16 A-C): quasi totalmente depigmentato, poche tracce di pigmento nerastro sono solitamente presenti solo sulla parete del sacco viscerale. Tentacoli privi di macchie oculari (solo eccezionalmente è stata riscontrata la presenza di una ridottissima macchia oculare, su un solo tentacolo).

Apparato genitale maschile (Figg. 16 A, D-O, 17 A-B): testicolo situato presso l’apice del sacco viscerale; vaso efferente (spermidotto) convoluto e talvolta ingrossato; ghiandola prostatica piuttosto piccola, poco sporgente nella cavità palleale; il sottile vaso deferente prende origine dalla parte anteriore della ghiandola prostatica e, dopo un breve tratto, traversa la parete del corpo per proseguire nel pene. Pene voluminoso, tozzo o allungato, ripiegato su sé stesso, collocato all’interno della cavità palleale, con la base un po’ corrugata e un tratto apicale breve o allungato, subcilindrico, arrotondato o brevemente appuntito. Due lobi laterali, brevemente peduncolati, squadrati o tondeggianti e di aspetto ghiandolare, sono presente sulla parte inferiore e superiore del pene, il primo sul fianco destro, proiettato esternamente, il secondo sul fianco sinistro, proiettato verso l’interno. La porzione del deferente (dotto peniale) interna al pene è sinuosa alla base, quindi rettilinea e prossima al fianco destro.

Apparato genitale femminile ( Fig. 18 View Fig ): ovario situato presso l’apice del sacco viscerale, seguito da un sottile ovidotto gonadale. Ovidotto renale ingrossato, ripiegato a breve ansa (“loop”) dopo l’inserzione del canale gono-pericardico, provvisto di due ricettacoli del seme e di una borsa copulatrice. Ricettacolo prossimale (RS2) piccolo, tondeggiante, a volte ridotto, situato al termine del “loop”; ricettacolo distale (RS1) un poco più grande, generalmente allungato, situato presso la base del canale della borsa copulatrice. Borsa copulatrice ben sviluppata, ovale, munita di un canale abbastanza lungo, che prende origine dall’ovidotto in prossimità del ricettacolo distale e termina sulla parete antero-superiore (distale) o, raramente, anteriore, della borsa. Ovidotto palleale formato dalla ghiandola dell’albume e dalla ghiandola della capsula; quest’ultima, ventralmente percorsa dal canale spermatico, si apre con un piccolo gonoporo situato in posizione poco arretrata rispetto al bordo palleale.

Radula ( Fig. 19 View Fig ): tenioglossa, formata da molte file di sette denti, ciascuna con formula: C = 6 + 1 + 6 / 2 + 2; L = 4-5 + 1 + 4-5; M1 = 16-20; M2 = 15 ca.

Dente centrale trapezoidale, con lunghe ali laterali e una proiezione basale a forma di cuneo. Margine anteriore a V, con bordo munito di 12 lunghi dentelli, il centrale un poco più sviluppato dei laterali. Dove le ali laterali si dipartono dal corpo del dente sono presenti due cuspidi basali per parte, la prima, robusta, più gran- de della seconda che, talvolta, è assai ridotta. Denti laterali a forma di rastrello, con apice munito di 9-11 lunghi dentelli, il centrale più sviluppato dei laterali. Denti marginali interni a forma di rastrello, con ala laterale allungata e apice munito di 16-20 lunghi dentelli lungo il margine anteriore. Denti marginali esterni con ala laterale allungata, ma con apice a cucchiaio, provvisto di una serie di ca. 15 dentelli lungo il margine antero-posteriore.

Stomaco e intestino (Figg. 17 A-C, 18 A-C, E). Stomaco privo di cieco posteriore. Intestino munito di due anse, la prima affiancata al sacco dello stilo, la seconda, abbastanza lunga, a forma di S e ben appressata nel primo tratto, sulla parete palleale. Porzione rettale di lunghezza variabile e piuttosto rettilinea; ano situato in prossimità del bordo palleale.

Osfradio e ctenidio (Figg. 17 A-C, 18 A-C, E). Osfradio ovale, mediamente allungato. Ctenidio formato da 9-16 lamelle branchiali. Ghiandola ipobranchiale non evidente.

Località tipica. Galleria filtrante nel subalveo del Tor- rente Scrivia a Busalla (Busalla, Genova).

Materiale tipico. Olotipo: conchiglia raccolta nella località tipica, M. Bodon & S. Gaiter leg. 22/07/2015 (coll. MZUF GC/59136 ) .

Paratipi: tutto il restante materiale conservato, proveniente dalle posature e risorgive nei bacini del Torrente Scrivia e altri affluenti di destra idrografica del Fiume Po (Liguria, Piemonte, Emilia-Romagna), raccolto nelle stazioni riportate in Appendice .

Origine del nome. La nuova specie prende il nome dalla forma della conchiglia, più globosa rispetto altre specie del genere.

Habitat. Esemplari viventi di questa specie sono stati raccolti solo nelle risorgive lungo il greto del corso d’acqua, nella falda di subalveo o nelle risorgenti di ruscelli, nell’ambiente interstiziale, alimentato dalla falda freatica che scorre ad una certa profondità. Non sono mai stati reperiti, invece, nell’ambiente iporreico, in prossimità delle acque superficiali del fiume.

Distribuzione geografica (Figg. 5-7). La specie è diffusa nel bacino del Torrente Scrivia, sia lungo il corso superiore, sia nella parte inferiore e, soprattutto, nel reticolo idrografico degli affluenti Torrente Borbera e Tor- rente Spinti, nell’Appennino ligure-piemontese orientale, in provincia di Genova e di Alessandria. Inoltre è presente in diverse aree, come nei bacini dei torrenti Curone e Staffora, in provincia di Alessandria, e nei bacini dei torrenti Tidone, Nure, Chiavenna, Arda, Fiume Taro e Torrente Enza in provincia di Piacenza e Parma, Emilia-Romagna.

V

Royal British Columbia Museum - Herbarium

MZUF

Museo Zoologico La Specola, Universita di Firenze

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